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Gran San Bernardo

23/07/2006 Domenica di solidarietà e rimpianti!!!

Oggi i motori si accendono presto…..il giro è uno di quelli tosti….lungo…..alla ricerca di quella frescura che manca da un po’ di tempo anche dalle nostre parti e di nuovi panorami che sono diventati il filo conduttore delle nostre uscite in questo periodo.
Meta il passo del Gran S. Bernardo…..il ritrovo per la partenza è cambiato….ci troveremo alle porte dell’autostrada a Borgomanero e il primo step di giornata è stabilito al primo autogrill (e indovinate un po’ che faremo li!!??) dove ci troveremo con Lavados che arriva da Novara.
Al ritrovo siamo in 4 io (ER LUMACA), BAFFACCIO, MAX LEPROTTO e LAVADOS che ci attendeva.
Consumato il rituale cafferino “sveglia” si riparte facendo girare le nostre ruote sino a Pont San Martyn dove usciamo per prendere la statale sino ad Aosta e da li ai piedi del Gran S. Bernardo.
Arrivati tra la calura piu' assoluta, mitigata solo da un paio di gallerie che, sinceramente, avremmo percorso e ripercorso per tutta la giornata, siamo arrivati a Crè, paesino all’inizio della strada che sale verso il passo.
E’ gia quasi l’una così decidiamo di fermarci per mangiare ad un bar che scorgiamo a bordo strada.
Ci spariamo due panini, l’unico che resiste e ne mangia solo uno è Lavados, ma soprattutto LITRI DI LIQUIDI per reintegrare tutto il sudore che abbiamo lasciato nei giubbotti e nei caschi, che appena messi su sembrano appena usciti da una lavatrice con la centrifuga che non funziona.
Ci dilunghiamo un po’ nella speranza che l’arsura passi un po’ ma….nulla da fare così ci tocca risalire sulle nostre bollenti, non abbiamo trovato posto all’ombra, cavalcature.
Via…..si salta in sella pronti a ripartire verso l’agognata frescura accompagnati dal saluto di un signore del posto che ha attaccato bottone con noi nel locale; vuole raggiungere anche lui il passo, a bordo di una Vespa di ultima generazione di non so bene che cilindrata,
Ha l’aria bonacciona e ci fa mille raccomandazioni sul fatto che, una volta arrivati alla vetta, ci dobbiamo fermare a respirare a pieni polmoni l’aria fresca di questa montagna perché, secondo lui…che non ci pare si sia allontanato mai molto di li….non ce n’è altra uguale in giro.
Quando accendo la moto, però, si fa un po’ serio e mi dice: “Carbura male…..e man mano che Sali…SARA’ ANCHE PEGGIO!!!”
Salutatolo a nostra volta partiamo e le nostre moto sfrecciano sull’asfalto sino a c/a metà salita dove Max e gli altri ne approfittano per fermarsi a scattare qualche foto al bel panorama che si apre davanti ai nostri occhi; la strada è larga e divertente da fare in moto, io li sorpasso facendogli cenno che proseguirò il cammino….loro non lo sanno ma io ho già avuto qualche sentore di quanto annunciatomi dal bonaccione del bar.
Il motore sin lì era andato bene ma poi spernacchia…..borbotta….non sale come si deve di giri costringendomi a salire di seconda e prima cercando di non far calare troppo il regime.
Arrivo in vista della vetta….il panorama è brullo come sempre in altitudine e le montagne si stagliano alte nell’azzurro del cielo……mancheranno si e no 3 km. anche meno quando un gruppo di macchine davanti a me mi costringe, su di un tornante, a rallentare troppo……eeeeet…volià….il gioco è fatto.
Il motore cala troppo bruscamente di giri….non riesco a farlo risalire e la moto si spegne!!!!!
Faccio qualche tentativo per rianimarla provando ripetutamente ad accenderla ma non c’è verso……posso gitrare la manetta sino a fondo corsa che il motore non ne vuol sapere di accelerare ed in più, se lascio l’acceleratore, non riesce nemmeno a tenere il minimo spegnendosi di colpo.
Nel frattempo arrivano gli altri e qui parte una ridda di ipotesi e domande che parte dal “CHISSA’ CHE CAVOLO SARA’!!??” al “POTREBBE ESSERE IL MOTORE TROPPO CALDO CHE DISTURBA IL BUON FUNZIONAMENTO DEI CARBURATORI!!!” al “POTREBBE ESSERE PROPRIO LA CARBURAZIONE TROPPO GRASSA PER QUESTE ALTEZZE!!”
Faccio un ultimo tentativo scendendo di qualche centinaio di mt. … quando mi aveva fatto lo stesso scherzo in cima al Mottarone aveva funzionato!!! ... per vedere se la carburazione si ristabilisce, mentre scendo, in folle, provo ad accenderla……sembra ripartire…..do due spernacchianti sgasate…..ma appena mollo l’acceleratore……BUOI TOTALE…..si rispegne.
Stiamo fermi c/a una mezzora ma la moto riparte senza però darmi la possibilità di proseguire in salita; gli altri mi raggiungono piu a valle dove sono sceso e a questo punto gli chiedo di proseguire il giro….tanto conosco la mia bestiolina e so che appena raggiunto il fondo valle tornerà a girare bene come prima……ma loro, come i TRE MOSCHETTIERI (o è meglio dire MOSCHETTONI visto che siamo in montagna…boh??)….UNO PER TUTTI E TUTTI PER UNO!!!....decidono di scortarmi sino a casa. (e qui scatta la prima parte del titolo: LA SOLIDARIETA’ che lega un gruppo di amici….soprattutto se motociclisti!!!!)
Scendo con il motore borbottante e dopo pochi km., anche se ancora non al 100 %, mi fermo e provo a riproporre loro la mia idea di tornare a casa da solo lasciandogli, così, la possibilità di finire il giro……..MA NON C’E’ VERSO……RISCHIO SOLO DI PRENDERE DELLE GRAN CASCATE DA PARTE DEGLI ALTRI.
Con la “moto fra le gambe” reinserisco la prima e riparto……..e qui scatta la seconda parte del titolo: “I RIMPIANTI”……da parte mia di aver dovuto far tornare indietro gli altri senza avergli fatto finire il giro e aver goduto della frescura dei 2470 mt. del Gran S. Bernardo e dei 2005 mt. del Sempione…… da parte loro di dover tornare indietro e, soprattutto, verso il caldo soffocante che ci eravamo così volentieri lasciato alle spalle.

QUI SMETTO UN MOMENTO IL RACCONTO PER RINGRAZIARE PUBBLICAMENTE DI FRONTE A TUTTI COLORO CHE AVRANNO LA PAZIENZA DI LEGGERE QUESTO MIO “ROMANZO” (si ma adesso piantala li di dilungarti Lumaca!”!!!!) MAX LEPROTTO, LAVADOS E BAFFACCIO PERCHE’ NONOSTANTE I MIEI RIPETUTI APPELLI NON HANNO PROSEGUITO IL GIRO E HANNO PREFERITO STARMI VICINO IN UN MOMENTO DI SCONFORTO E “DIFFICOLTA’”……SI….LO SO….L’AVREI FATTO ANCHE IO……BLA….BLA….BLA….MA GRAZIE DI TUTTO CUORE AMICI MIEI!!! (si ma chi te credi da esse….ADOLFO CELI!!!)

Ripassiamo davanti al bar…..ripassiamo le gallerie, che non sono più belle fresche come prima (tant’è che appena usciti dalla seconda una vampata d’aria “bollente” ci attanaglia quasi togliendoci il respiro…..E VAI DI ALTRI RIMPIANTI!!!!) e riprendiamo la stessa strada che ci aveva portato sin li…..ma con un altro spirito.
Ad un certo punto Max e Lavados, che avevano preso un po’ di vantaggio durante i sorpassi di alcune vetture, si fermano…..ci aspettano e ci dicono…..”Visto che siamo in giro abbiamo pensato di fare i turisti…..seguiteci e fidatevi di noi”.
Gira di qui….gira di là…..giungiamo al paesino di FENICE (pronuncia FENIS…) dove sorge uno dei piu' bei castelli visitabili della Val D’Aosta.
I primo pensiero, però, è di bere perché il caldo è proprio insopportabile.
Lasciato il bar ci incamminiamo verso il castello, molto ben tenuto e arroccato su una specie di collinetta, ma una volta giunti sul piazzale capiamo perché sia possibile mantenerlo così bene….l’ingresso costa 5,50 € e in questo momento, sarà il caldo sarà l’amaro di non aver potuto terminare il giro prefissato, nessuno di noi ha intenzione di spenderle…..
Stiamo li un po’ a scattare le foto che troverete qui sotto poi decidiamo di tornare passando per le strade che avevamo percorso l’anno scorso quando eravamo venuti in Val Ferre’.
Prima meta Santhià…..ma…haimè…..ancora la sfiga persevera e si materializza in una coda che non finisce più e promette di perseguitarci per i km. che ci separano dalla città.
Dopo una sosta per riempire i serbatoi….mestamente decidiamo per un rientro autostradale….quasi, perché dalla statale che stavamo lentamente percorrendo avevamo visto anche in autostrada un sacco di macchine in fila indiana, sicuramente più veloce e più fresco, viste le medie che è possibile tenere.
Infatti, dopo pochi km. di coda, dovuti ad un incidente non grave, che crea come sempre i soliti “capannelli” di auto che rallentano per curiosare (NON FATELO ANCHE VOI EH!!!! MI RACCOMANDO!!!!), si parte di gran carriera e non ci si ferma più sino all’uscita dal casello di Borgomanero, io Max e Baffaccio perché Lavados un po’ prima del bivio per Gravellona ci saluta e prosegue verso casa per un’altra direzione, dove non ci resta (…che piangere ;-) ;-) ) che salutarci come dei cow boy nel rosso di un sole che stà tramontando dietro un gruppo di nuvole…..felici si, comunque, per il giro fatto…..per le cose belle con cui abbiamo sollazzato i nostri occhi……per l’amicizia che c’è tra noi…..ma con il rimpianto che, questa volta, non è andata come volevamo noi.
Ciao a tutti e BUONE VACANZE!!!!!

Cartina


 










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